WEEK-END DELLE ARANCE DELLA RICERCA DELL'AIRC, UN FINANZIAMENTO ALLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE.
I tuoi soldi finanziano una pratica inutile e dannosa. Molte personalità di spicco si sono pronunciate in proposito. Non aiutare a torturare gli animali, la scienza medica non trae nessun beneficio per la cura degli ammalati...
Citazioni di Scienziati e Studiosi
Prof. Claude Reiss, direttore emerito CNRS- Parigi, pres Antidote-Europe:
“Il fatto che la stessa sostanza possa essere dichiarata ‘inoffensiva’ o ‘cancerogena’ a seconda della specie animale utilizzata, fa della sperimentazione animale lo strumento ideale per commercializzare ogni tipo di prodotto, anche se pericoloso, e permettere a tacere le vittime che osassero fare causa al produttore.”
NRC,
Consiglio Nazionale delle Ricerche USA, luglio 2007, presentazione
del Rapporto di aggiornamento sulla tossicologia, richiesto dall’EPA
(Agenzia per l’ambiente) intitolato “Tossicologia del XXI secolo:
una visione e una strategia”. In esso viene annunciata una
rivoluzione, all’epoca già iniziata: le valutazioni di tossicità
(che coprono il 75% dei test su animali effettuati nel mondo, ndr)
abbandoneranno il “modello animale”, da tempo contestato in
quanto inaffidabile e privo di predittività per la specie umana
(vedi i numerosi articoli in merito a ciò già pubblicati su Nature,
BMJ, New Scientist, Scientific American, Sapere, Biologi italiani,
the Scientist, ecc.), per fare ricorso al grande potenziale di una
moderna ricerca, perlopiù in vitro e su cellule umane, ispirata alle
straordinarie nuove conquiste della scienza (specie nella genetica e
nella biologia).Tale rivoluzione, secondo il Rapporto, costituisce
“un avvenimento epocale, di quelli che danno un nuovo corso alla
storia della scienza, come è avvenuto con la scoperta della
penicillina, con quella del DNA, con la nascita del primo computer…
“
Nel giro di pochi mesi le maggiori agenzie di controllo statunitensi (EPA, FDA, NIEHS, ecc.) presentano in occasione dell’Assemblea della AAAs, American Association for the Advancement of Science, un progetto nazionale quinquennale di tossicologia cellulare, che è ancora in corso.
Nel giro di pochi mesi le maggiori agenzie di controllo statunitensi (EPA, FDA, NIEHS, ecc.) presentano in occasione dell’Assemblea della AAAs, American Association for the Advancement of Science, un progetto nazionale quinquennale di tossicologia cellulare, che è ancora in corso.
Prof.
Jeremy Rifkin, l’Espresso (15.11.07) un articolo dal titolo “La
grande notizia scientifica dell’anno 2007 di cui non avete mai
sentito parlare” in cui egli osservava:
“Da anni leghe
anti-vivisezione e associazioni animaliste sostengono questa tesi e
da anni esse vengono schernite da enti scientifici, associazioni
mediche e lobby industriali che le accusano di essere contro il
progresso e di tenere più agli animali che alle persone. Ora però è
l'establishment scientifico a essere arrivato alle stesse
conclusioni: le prove di tossicità eseguite sugli animali sono da
considerarsi scienza di cattiva
qualità.”
Prof.
Umberto Veronesi, Istituto Europeo dei Tumori:
"Il
tumore che insorge spontaneamente nell'uomo nulla ha a che vedere con
il tumore indotto artificialmente nel topo" (da "Un male
curabile").
Alcuni
dati statistici
- Il 92 per cento dei farmaci che risultano innocui sugli animali vengono poi scartati durante le prove cliniche sull’uomo (dato di “Pubmed”, Inghilterra)
- 5-25 per cento è, secondo Ralph Heywood, ex direttore del centro di ricerca inglese Huntington Life Sciences, la coincidenza tra la reazione dell’animale e quella dell’uomo
- 82 per cento è la quota dei medici inglesi preoccupati per i danni prodotti dalla sperimentazione su animali (Studio di Tns Healthcare)
- 4° posto è la posizione delle malattie iatrogene (cioè provocate dai farmaci) nella classifica delle cause di morte dei paesi industrializzati
- Il 43% dei risultati ottenuti sui topi discordano da quelli ottenuti sui ratti, loro stretti parenti, o viceversa. (Prof Bruce Ames, Università di California).
Fortune,
2004:
Perchè
stiamo perdendo la guerra contro il cancro”:
"Se
considerate i milioni e milioni di topi che siamo riusciti a curare e
poi li confrontate con ciò che siamo riusciti, o meglio non siamo
riusciti a fare, nella cura delle metastasi umane, vi renderete conto
che in quei modelli qualcosa è
sbagliato."
Editoriale
di “Nature”, 10/11/05:
Gli
scienziati dell’ECVAM, Centro Europeo per la Validazione dei Metodi
Alternativi, sostengono che i test su animali sono altamente
inaffidabili, che i metodi sostitutivi miglioreranno le valutazioni
di tossicità e che è d’obbligo mettere in evidenza la maggiore
predittività dei nuovi
metodi”.
Lancet
(6/2011):
Lettera aperta di numerosi scienziati inglesi
indirizzata al primo ministro Andrew Lansley: essi esprimono
l’apprensione per i numerosi decessi dovuti alle reazioni avverse
ai farmaci. Questi sono in parte causati, secondo gli scienziati,
dalla sperimentazione animale che precede la loro
commercializzazione.
Tony
Dexter, direttore di un laboratorio di ricerca nel Cheshire e
firmatario con molti altri di questa lettera, ha dichiarato:
"Un
problema fondamentale è che un topo non è un essere umano. I topi
sono diversi nella taglia, nel metabolismo, nella dieta alimentare,
quindi l'uso di animali per la previsione degli effetti sugli esseri
umani è difficile. Il cinquanta per cento dei composti che si
dimostrano innocui nei ratti dà prova di non essere innocuo negli
esseri umani, quindi è davvero come fare il lancio di una
moneta".
Prof.
Thomas Hartung, già direttore del ECVAM, European Center for
Validation of Alternative Methods, oggi direttore del CAAT, Center
for Alternatives to Animal Testing della Johns Hopkins University
(Nature, 10/11/05):
“I
test di tossicità sui quali I legislatori devono fare affidamento
per raccogliere informazioni sono bloccati in metodi basati su
esperimenti animali assai poco predittivi.(…) Abbiamo oggi la
possibilità di partire da zero con metodi che hanno un reale valore
predittivo”. Hartung definisce inoltre, nello stesso articolo, la
sperimentazione sugli animali quale “cattiva
scienza”.
Dott.
Herman Koëter, copresidente del “VII Congresso Mondiale sulla
sperimentazione animale e i metodi alternativi” (2009), già
direttore dell’EFSA, riferendosi ai nuovi metodi in vitro:
“Le
nuove tecnologie sono capaci di raccogliere una quantità mai
raggiunta prima d’informazioni sui possibili effetti avversi recati
da una sostanza ai sistemi biologici. Sono anche in grado di generare
una quantità di conoscenza di gran lunga maggiore di quella che fino
ad oggi abbiamo saputo individuare e capire. Esse ci faranno
considerare, in un futuro assai vicino, l’uso degli animali a fini
sperimentali estremamente
obsoleto.”
Prof.
Gianni Tamino, presidente del Comitato Scientifico EQUIVITA:
“Le
affermazioni di Hartung, che siamo felicissimi di leggere su
“Nature”, sono identiche a quelle che facciamo da oltre 30 anni e
che sempre abbiamo visto respinte. Non recriminiamo per il mancato
riconoscimento (che non ci interessa) recriminiamo per i molti anni
persi nella cura di tante malattie; per la lunga sofferenza, durante
questi anni, di persone e
animali.”
Professor
Robert Weinberg di MIT:
Ogni
anno le industrie farmaceutiche sprecano migliaia di milioni di
dollari usando come modelli i roditori nella ricerca oncologica” e
“Se considerate i milioni e milioni di topi che siamo riusciti a
curare e poi li confrontate con ciò che siamo riusciti, o meglio non
siamo riusciti a fare nella cura delle metastasi umane, vi renderete
conto che in quei momenti qualcosa è
sbagliato.”
Prof.
Claude Reiss, (Sapere, 2006):
“L'Unione
Europea ha una grande occasione: il programma REACH, grazie al quale
tutte le sostanze chimiche presenti sul mercato dovranno essere
testate per i loro effetti collaterali sull'essere umano e
sull'ambiente. Un'impresa imponente i cui costi dovranno essere tutti
a carico delle industrie. Se i test verranno eseguiti su animali si
stima che ne verranno sacrificati 100 milioni, al prezzo di 100 euro
l'uno, per un totale di 11 miliardi di euro. Tra l'altro sono test
che durano mesi e mesi per una sola sostanza e si finirebbe forse nel
2100. Per avere cosa? Dei risultati che non sono attendibili. Con i
metodi di tossicogenomica (metodo che analizza gli effetti di una
sostanza sulla cellula umana studiando le reazioni dei suoi geni) si
potrebbero diminuire i costi di centinaia di volte e si potrebbe
finire il lavoro in 2-3
anni.
David
Biello, Scientific American. 13.10.11:
“I
robot consentono che la Valutazione di tossicità delle sostanze
chimiche venga effettuata ad altissima velocità.
Per la prima
volta è in corso lo screening di migliaia di sostanze chimiche di
uso comune
.”
“I test tradizionali di tossicità sono costosi, crudeli, molto lenti e soprattutto non rivelano come una sostanza chimica possa agire sull’organismo umano. Essi richiedono inoltre l’impiego di un numero molto elevato di animali, (roditori, conigli e cani), talvolta migliaia di animali per un singolo test. Per esempio per un solo test di tossicologia riproduttiva si usano 2.600 animali e un minimo di 2 anni, con un costo di $ 380.000. Il nuovo metodo Comp.Tox applica invece metodi di ricerca innovativi che si valgono dei progressi in biologia molecolare, chimica e informatica per giungere ad una classifica più efficace delle sostanze chimiche, basata sui rischi che comportano. […] Comp.Tox è stato sviluppato dopo che il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha pubblicato alcuni anni fa un Rapporto (“Toxicity testing in the XXI century” ndt) in cui si appella al mondo della scienza affinché i metodi antiquati che si valgono del modello animale vengano sostituiti da una ricerca fatta quasi esclusivamente su cellule e tessuti umani (il progetto, chiamato Tox.cast fa parte del progetto battezzato Tox21 dagli scienziati che ci lavorano). Questo cambiamento non recherà soltanto una riduzione impressionante nell’uso di animali, ma anche un approccio più rapido e più economico alla tossicologia.”
“I test tradizionali di tossicità sono costosi, crudeli, molto lenti e soprattutto non rivelano come una sostanza chimica possa agire sull’organismo umano. Essi richiedono inoltre l’impiego di un numero molto elevato di animali, (roditori, conigli e cani), talvolta migliaia di animali per un singolo test. Per esempio per un solo test di tossicologia riproduttiva si usano 2.600 animali e un minimo di 2 anni, con un costo di $ 380.000. Il nuovo metodo Comp.Tox applica invece metodi di ricerca innovativi che si valgono dei progressi in biologia molecolare, chimica e informatica per giungere ad una classifica più efficace delle sostanze chimiche, basata sui rischi che comportano. […] Comp.Tox è stato sviluppato dopo che il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha pubblicato alcuni anni fa un Rapporto (“Toxicity testing in the XXI century” ndt) in cui si appella al mondo della scienza affinché i metodi antiquati che si valgono del modello animale vengano sostituiti da una ricerca fatta quasi esclusivamente su cellule e tessuti umani (il progetto, chiamato Tox.cast fa parte del progetto battezzato Tox21 dagli scienziati che ci lavorano). Questo cambiamento non recherà soltanto una riduzione impressionante nell’uso di animali, ma anche un approccio più rapido e più economico alla tossicologia.”
Vittorio
Prodi: “Human Toxome, un nuovo orizzonte per la valutazione di
rischio” (Conferenza al Parlamento Europeo – 15.05.12)
Abstract:
La
tossicologia non produce oggi i risultati necessari alla sicurezza
dei prodotti e non si avvale sufficientemente delle più avanzate
tecnologie. Essa si vale dello studio degli effetti avversi sulla
salute di animali che vengono sottoposti ad alte dosi di sostanze
tossiche, con la successiva estrapolazione all’organismo umano per
dosi inferiori. Ma noi non siamo ratti da 70 kg. nutriti con alte
dosi di sostanze chimiche. Il sistema è costoso, molto lento, di
bassa produttività e spesso i suoi risultati sono scarsamente
predittivi per la salute umana. I metodi di valutazione tossicologica
sono praticamente gli stessi per i prodotti chimici industriali, per
i pesticidi e per i farmaci; ci hanno portato ad un arretrato di più
di 80.000 sostanze chimiche alle quali siamo potenzialmente esposti e
la cui potenziale tossicità è ancora prevalentemente
sconosciuta.
Negli Stati Uniti è stato lanciato un nuovo progetto di tossicologia che comprende lo studio, di alta predittività e produttività, di cellule (di origine umana) per la valutazione delle modifiche nei processi-chiave di tossicità e lo studio di test mirati contro questi processi. La mappatura dell’insieme di questi processi (da qui il nome di “Human Toxome Project”) potrebbe essere un progetto di vasta scala, forse pari a quella del Human Genome Project. Potrebbe fornire opportunità straordinarie per REACH, per la valutazione di tossicità nei cosmetici (tra poco vietata su animali), per le normative sui pesticidi e lo screening degli interferenti endocrini, riducendo allo stesso tempo la sofferenza animale. Come può l’Europa contribuire a questo traguardo?
Negli Stati Uniti è stato lanciato un nuovo progetto di tossicologia che comprende lo studio, di alta predittività e produttività, di cellule (di origine umana) per la valutazione delle modifiche nei processi-chiave di tossicità e lo studio di test mirati contro questi processi. La mappatura dell’insieme di questi processi (da qui il nome di “Human Toxome Project”) potrebbe essere un progetto di vasta scala, forse pari a quella del Human Genome Project. Potrebbe fornire opportunità straordinarie per REACH, per la valutazione di tossicità nei cosmetici (tra poco vietata su animali), per le normative sui pesticidi e lo screening degli interferenti endocrini, riducendo allo stesso tempo la sofferenza animale. Come può l’Europa contribuire a questo traguardo?
Dott.
Enrico Moriconi, presidente AVDA, Associazione Veterinari per i
Diritti Animali:
"Stupiscono
le dichiarazioni a favore della sperimentazione animale, dal momento
che voci autorevoli esprimono motivate critiche sull'efficacia di
tale pratica. Sperimentare sugli animali non significa accrescere la
sicurezza delle persone perché spesso induce false certezze.
Dovremmo impegnarci piuttosto per trovare metodi sostitutivi che
diano maggiori sicurezze senza comportare indicibili sofferenze per
gli animali".
Dott.
Massimo Raviola, membro e tesoriere di ASSOVET (Associazione italiana
medici veterinari titolari di struttura privata):
“Finchè
non capiremo in coscienza che solo con il rispetto e la tutela degli
altri esseri viventi, potremo finalmente pensare di marciare verso un
mondo migliore e più sano, il nostro destino sarà, come possiamo
già ben vedere oggi, di vivere in una società in cui, nonostante
tutta questa grandiosa ricerca a scapito degli animali, la malattia è
sempre più presente, la cronicizzazione delle patologie che ci
interessano è sempre più diffusa e di fatto il benessere umano è
sempre più deficitario”.
Dott.
Oscar Grazioli, consigliere di ASSOVET:
Da
Cartesio in poi non siamo mai riusciti ad abbandonare un tragico
errore metodologico che costringe l’umanità a sprofondare nel buio
dell’Alzheimer, del Parkinson, della sclerosi e delle distrofie,
studiate su cani, ratti, scimmie e anfibi, organismi completamente
diversi dal nostro.Milioni di animali, ogni anno, subiscono nei
laboratori avvelenamenti con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici,
induzione di malattie di ogni genere che sono solo uno
specchio deformante, un’imitazione farlocca di quelle umane.
Subiscono esperimenti senza senso, utili solo a gonfiare i punteggi
per concorsi e stipendio [...] La ragione umanitaria per cui questi
sacrifici sono “necessari” rappresEnta la più tragica balla che
vi hanno mai raccontato".
“Tossicologia
del XXI secolo: una visione e una strategia”, 2009, Rapporto
NRC:
“La
tossicologia si sta avvicinando ad un evento epocale, di quelli che
hanno dato un nuovo corso alla storia della scienza, come la scoperta
della penicillina, quella del DNA, la nascita del primo computer.
Essa è in procinto di avvalersi delle rivoluzioni avvenute nella
biologia e nella genetica [...] le prove di tossicologia saranno
trasferite da un sistema basato sullo studio dell’animale intero ad
un sistema basato principalmente sui metodi in vitro, questi ultimi
essendo in grado di valutare i cambiamenti nei processi biologici con
l’osservazione di cellule, preferibilmente di origine
umana.”
Prof.
Thomas Hartung, “Nature”:
“Come
tossicologo dichiaro che non vi e’ alternativa a REACH, ma allo
stesso tempo che non vi può essere REACH senza metodi
alternativi”.
“E’ molto difficile che i risultati forniti dalla sperimentazione animale possano essere trasferiti all’uomo. Circa il 60% delle sostanze che, in seguito ai test su animali, vengono classificate come tossiche, sono in realtà innocue per l’uomo. Di conseguenza avviene che numerosi farmaci o sostanze chimiche non vengano autorizzati, malgrado possano essere tollerati dall’uomo senza problemi. Come pure avviene che svariate nuove sostanze, quali ad esempio delle proteine e degli anticorpi, progettate su misura per l’uomo, non siano state sviluppate perché le prove successivamente eseguite su animali non hanno potuto confermare la loro efficacia.”
“Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso, vivono più a lungo ... e inoltre sono esposti ad una grande varietà di fattori ambientali (...) se non fossero stati effettuati tanti test su animali, oggi avremmo probabilmente disponibili modi più efficaci di curare le malattie.”
“Non siamo ratti da 70 kg!”
“E’ molto difficile che i risultati forniti dalla sperimentazione animale possano essere trasferiti all’uomo. Circa il 60% delle sostanze che, in seguito ai test su animali, vengono classificate come tossiche, sono in realtà innocue per l’uomo. Di conseguenza avviene che numerosi farmaci o sostanze chimiche non vengano autorizzati, malgrado possano essere tollerati dall’uomo senza problemi. Come pure avviene che svariate nuove sostanze, quali ad esempio delle proteine e degli anticorpi, progettate su misura per l’uomo, non siano state sviluppate perché le prove successivamente eseguite su animali non hanno potuto confermare la loro efficacia.”
“Gli uomini assorbono le sostanze in modo diverso, le metabolizzano in modo diverso, vivono più a lungo ... e inoltre sono esposti ad una grande varietà di fattori ambientali (...) se non fossero stati effettuati tanti test su animali, oggi avremmo probabilmente disponibili modi più efficaci di curare le malattie.”
“Non siamo ratti da 70 kg!”
Prof.
Bruce Ames, preside della Facoltà di Biochimica (Università della
California):
“I
rischi di tumore determinati da sostanze tossiche si studiano con
esperimenti su topi e ratti e il 42 per cento delle sostanze finora
esaminate si è rivelato positivo nel topo e negativo nel ratto,
oppure il contrario. Quindi, se due animali strettamente imparentati
e di vita breve come il topo e il ratto forniscono risposte
completamente diverse (...) se ne deve dedurre che la traslazione dei
risultati sull'uomo è molto più
opinabile.”
Dott.
Albert Sabin:
“I
cancri da laboratorio non hanno nulla a che vedere con quelli
naturali dell’uomo”.
Dott.
Francis Collins, direttore del National Human Genome Research
Instiute:
“Gli
studi condotti sugli animali sono lunghi, dispendiosi e non sempre
funzionano”.
Samuel
Wilson, capo del NIHS:
“I
laboratori potranno presto usare i nuovi test per studiare centomila
composti in due soli giorni. Risultato che oggi si potrebbe ottenere
solo lavorando sette giorni su sette, per sei
mesi”.
Dott.
Francis Collins, direttore del Nhgri:
“La
tossicologia praticata fino ad oggi si basa sugli animali, ai quali
si somministra la sostanza da analizzare, per poi vedere se si
ammalano... La tossicologia cellulare o tossicogenomica si basa
invece sull’osservazione in vitro della reazione delle cellule ad
una molecola. Non servono cavie, ma linee cellulari umane. Si
studiano le alterazioni del materiale genetico cellulare dopo avere
applicato - a concentrazioni e per durate di tempo variabili – la
sostanza da analizzare su ogni tipo di cellule (renali, epatiche,
pancreatiche, cerebrali,
ecc.)”.
Prof.
Claude Reiss, presidente di Antidote Europe, “Science”
(15/02/08):
“L'enorme
interesse della tossicogenomica sta anzitutto nel suo alto livello di
automazione e di rapidità, che riduce immensamente i costi. Mentre
prima si potevano effettuare in un anno dai 10 ai 100 test
tossicologici (sui roditori), con la tossicogenomica si possono
portare a termine più di 10.000 test in un solo giorno. Ciò
consente l’analisi delle innumerevoli combinazioni di sostanze che
sono intorno a noi e causano il costante aumento di malattie quali
cancro, Alzheimer, Parkinson, sterilità, malformazioni, allergie,
asma, ecc.”
Dott.
Alison Abbott sul numero del 10 novembre 2005 di Nature:
“La
maggior parte dei test su animali sovrastimano o sottostimano la
tossicità, semplicemente non sono in grado di fornire dati precisi
sulla tossicità riferita all’uomo”. ”Le pressioni commerciali
e politiche spingono l’Europa a mettere fine all’uso della
sperimentazione animale in tossicologia. Un cambiamento che porterà
ad una scienza migliore”. Ma vanno ricordati anche altri articoli
recentemente apparsi in altre prestigiose riviste, come New
Scientist, Scientific American, Sapere, Biologi Italiani,
ecc.
Prof.
Thomas Hartung, direttore dell’ECVAM (Centro Europeo per la
Validazione dei Metodi Alternativi) e consulente scientifico dell’UE
(Nature 10/11/06):
“Le
prove su animali sono scienza di cattiva qualità. Dalla loro
sostituzione dipende la vita di milioni di esseri umani, essendo
ormai dimostrato che all’inquinamento chimico è dovuto il costante
aumento di tumori, malattie neurodegenerative, malformazioni,
disordini del sistema endocrino, riproduttivo, ecc
…"
Prof.
Luigi Campanella, Presidente eletto della Società Chimica
Italiana Ordinario di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali e
Docente di Chimica Analitica - Università “La Sapienza” di
Roma:
“Il
cittadino ha bisogno di sentire la Scienza come un suo alleato, che
lo difenda, lo protegga, lo garantisca rispetto ai numerosi rischi e
pericoli a cui è continuamente esposto e alle scelte che, di volta
in volta, è costretto a prendere, spesso con ignoranza del contenuto
delle stesse. Quindi, una società scientifica seria, secondo me,
deve, come primo traguardo, trovare un collegamento con la società
civile, per rappresentare una sorta di “braccio armato” (nel
senso buono della parola), al quale la società si possa appoggiare
per avere quelle informazioni, quelle indicazioni, libere da
qualsiasi condizionamento politico, che sono fondamentali per la
qualità della vita.”
“Vivisezione
o Scienza”, Pietro Croce, Edizioni Calderini, anno 2000, pag.
117):
“Ridurre+Raffinare+Rimpiazzare:
un generoso regalo. I vivisettori e vivisezionisti
dovrebbero professare una immensa gratitudine a Russell e Byrch,
che nel 1959 ebbero questa brillante idea a sostegno della
vivisezione ...”
Pubmed:
“La
sovrapponibilità dei risultati ottenuti sugli animali con quelli
ottenuti sull’uomo è del
18%”
Dott.
Pietro Croce, “Vivisezione o Scienza”:
“Ho
eseguito esperimenti sugli animali per molti anni. Obbedivo ad
un’ammuffita logica positivistica che m’era stata imposta durante
gli studi universitari e che a lungo mi ha condizionato negli anni
successivi. “Il positivismo scientifico”: la sola logica
possibile nella ricerca medico-biologica. Ma già il sostenere che il
pensiero umano possa vere una “sola logica possibile” equivale ad
ammettere l’incapacità di guardare in più d’una direzione. Con
la mente affollata di nozioni apprese ex cathedra, dai libri, dalla
pratica in ospedali italiani ed esteri, cercavo di dare ordine al mio
pensiero, mi sforzavo di disporre su un filo logico le mie
convinzioni. Ma era come cercare di comporre le figure di un puzzle
uscito difettoso dalla fabbrica: le tessere non si combinavano fra
loro; ne uscivano figure sbilenche, separate da vuoti incolmabili, in
un incastro che alla minima scossa si sfasciava sparpagliandosi in un
disordine caotico. Mi dissi allora: - Ci dev’essere qualcosa di
sbagliato nel pensiero e nella prassi medica. E questo qualcosa
dev’essere fondamentale ed elementare allo stasso tempo: capace di
minare tutto ciò che gli consegue. Un errore metodologico,
dunque.”
Hans
Ruesh, “Imperatrice Nuda”:
“Questa
dunque sarebbe l’attuale “scienza medica” che, sfruttando la
codardia e l’ignoranza dei più, e con la complicità spesso
involontaria dei grandi mezzi d’informazione, è riuscita a far
credere di essere depositaria di conoscenze occulte che al comune
mortale non è dato penetrare, e da cui dipende la salvezza
dell’umanità. Dinanzi a tale Scienza s’inchinano popoli e
governi, immaginandola come una dea onnipossente e bellissima,
smagliante di ori e broccati, su cui i sudditi non devono permettersi
di alzare lo sguardo. Se avessero il coraggio di farlo, vedrebbero
che la loro imperatrice è nuda e orrenda. Cupidigia, incompetenza,
vanità, insensibilità, sadismo, stupidità, sono le accuse che
questo trattato muove a tutta la pratica della vivisezione. L’atto
di accusa che segue non esagera nulla. Non solo perché in tema di
vivisezione ogni esagerazione è superflua, ma perché è
impossibile”.
Prof.
Thomas Hartung:
“I
test di tossicità che abbiamo utilizzato per decenni sono
semplicemente ‘cattiva scienza’. Oggi abbiamo l’opportunità di
incominciare da zero e di sviluppare dei test basati su prove
evidenti, che forniscono un reale valore
predittivo.”
Dott.
Alison Abbott:
“
[...] malgrado sia riconosciuta la cattiva qualità della maggior
parte dei test su animali, che non sono mai stati sottoposti ai
rigori della validazione oggi imposta ai metodi alternativi in vitro.
La maggior parte dei test su animali sovrastimano o sottostimano la
tossicità, o semplicemente non sono in grado di fornire dati precisi
sulla tossicità riferita
all’uomo.”
Dott.
Horst Spielman (tossicologo del Federal Insrtitute for Risk
Assessment, Berlino):
“I
test di tossicologia embrionale fatti su animali non sono affidabili
per la previsione nell’uomo: quando scopriamo che il cortisone è
tossico per gli embrioni di tutte le specie testate, eccetto quella
umana, cosa dobbiamo
fare?”
British
Medical Journal:
Ian
Roberts, Professore della London School of Hygiene and Tropical
Medicine (Reviewing Animal Trials Systematically -RATS- Group) ha
condotto con altri colleghi (Pandora Pound, research fellow
e Shah Ebrahim, professor, Department of Social Medicine, University of Bristol; Peter Sandercock, professor, Department of Clinical Neurosciences, University of Edinburgh, Western General Hospital,; Michael B. Bracken, professor, Center for Perinatal, Pediatric, and Environmental Epidemiology, Yale University School of Medicine, New Haven) un’analisi comparativa delle risposte fornite dall’animale da laboratorio e di quelle che sono state riscontrate nell’uomo, in alcune decine di casi, per arrivare alla conclusione che la rilevanza clinica dei modelli animali è dubbia per:
• le differenze di metabolismo tra una specie animale e l’altra, che portano a risposte diverse per la tossicità e per l’efficacia.
• Le notevoli e spesso imprevedibili differenze tra le diverse malattie indotte sulle varie specie e ceppi animali, e la malattia umana che in tal modo si pretenderebbe di studiare.
La loro indicazione finale è che "idealmente, non si dovrebbero eseguire nuovi studi basati su animali, finché non si siano utilizzati nel modo migliore quelli già eseguiti e finché la loro validità e generalizzabilità alla medicina clinica non sia stata valutata."
e Shah Ebrahim, professor, Department of Social Medicine, University of Bristol; Peter Sandercock, professor, Department of Clinical Neurosciences, University of Edinburgh, Western General Hospital,; Michael B. Bracken, professor, Center for Perinatal, Pediatric, and Environmental Epidemiology, Yale University School of Medicine, New Haven) un’analisi comparativa delle risposte fornite dall’animale da laboratorio e di quelle che sono state riscontrate nell’uomo, in alcune decine di casi, per arrivare alla conclusione che la rilevanza clinica dei modelli animali è dubbia per:
• le differenze di metabolismo tra una specie animale e l’altra, che portano a risposte diverse per la tossicità e per l’efficacia.
• Le notevoli e spesso imprevedibili differenze tra le diverse malattie indotte sulle varie specie e ceppi animali, e la malattia umana che in tal modo si pretenderebbe di studiare.
La loro indicazione finale è che "idealmente, non si dovrebbero eseguire nuovi studi basati su animali, finché non si siano utilizzati nel modo migliore quelli già eseguiti e finché la loro validità e generalizzabilità alla medicina clinica non sia stata valutata."
New
Scientist:
In
uno studio fatto da J.Prineas e M. Barnett dell’Università di
Sydney, Australia, durato alcuni anni, sulla sclerosi multipla (SM).
Il tessuto cerebrale di 300 pazienti affetti da sclerosi multipla è
stato preso in esame e gli scienziati hanno concluso che la SM è
dovuta alla morte delle cellule cerebrali che producono la mielina,
che protegge le cellule nervose, Gli studi sugli animali avevano
invece in precedenza sempre fatto credere che la SM derivasse dal
cattivo funzionamento del sistema immunitario del paziente. Questa
convinzione era basata sul fatto che si assimilava la SM alla
Experimental Allergic Encephalitis (EAE) indotta artificialmente
negli animali da laboratorio.
Già nel novembre del 2002 tre neurologi dell’Università di Glasgow e del Leiden Medical Center dichiaravno nelle loro pubblicazioni che il progresso della ricerca era stato arrestato dall’inadeguatezza del modello animale.
Già nel novembre del 2002 tre neurologi dell’Università di Glasgow e del Leiden Medical Center dichiaravno nelle loro pubblicazioni che il progresso della ricerca era stato arrestato dall’inadeguatezza del modello animale.
Il"National
Institute of Environmental Health Sciences" che
si occupa proprio di studi sugli animali e che, nell'aprile del '93,
ha dichiarato che secondo i suoi esperti e scienziati molte sostanze
chimiche provocano effetti del tutto differenti nell'organismo umano
e in quello animale, ragione per cui non sono attendibili i limiti
posti all'utilizzo di centinaia di componenti chimici, ritenuti
cancerogeni, dopo gli esami eseguiti su topi (Corriere della Sera,
4/4/93). Anche "Time magazine"(19/10/92), facendo
riferimento a studi di ricercatori dell'Università di California e
di Berkeley, pubblicati su "Science", scriveva :"il
metodo tradizionalemnte usato per determinare il rischio di cancro
(il metodo di sperimentazione animale) è fallace e deve essere
sostituito."
Dott.
Robert Sharpe, "Animal experiments, a failed technology":
"La
maggior parte delle reazioni negative che hanno luogo nei pazienti
non possono essere dimostrate, anticipate o evitate grazie agli
esperimenti di routine di tossicità subacuta e
cronica."
Prof.
Ames, preside della Facoltà di Biochimica-Università di
California:
“I rischi di tumore determinati da sostanze tossiche si studiano con esperimenti su topi e ratti e il 42 per cento delle sostanze finora esaminate si è rivelato positivo nel topo e negativo nel ratto, oppure il contrario.”
“I rischi di tumore determinati da sostanze tossiche si studiano con esperimenti su topi e ratti e il 42 per cento delle sostanze finora esaminate si è rivelato positivo nel topo e negativo nel ratto, oppure il contrario.”
(NRC 2007, pagina 1):
“Avanzamenti
in tossicogenomica, bioinformatica, sistemi di biologia, epigenetica
possono trasformare i test di tossicità da un sistema basato sugli
animali a uno fondato su esperimenti in vitro che valutano i
cambiamenti nei processi biologici usando cellule, linee cellulari o
componenti cellulari preferibilmente di origine
umana.”
Dott.
André Menache, “Toxic waste”:
“Ora,
tramite le sequenze genomiche possiamo comprendere , per esempio
perché alcuni individui
recepiscono dosi terapeutiche, di farmaci o di elementi chimici, in modo minore o maggiore di altri, basandoci sul loro profilo genetico, tramite la moderna concezione di medicina personalizzata. Ci troviamo di fronte a un paradosso nel quale un gruppo di scienziati attentamente registrano il comportamento specifico di un gene umano in risposta a un componente chimico, mentre un altro gruppo in un diverso laboratorio costringe una scimmia a una maschera d'ossigeno e in seguito alla morte, per studiare la sorte dello stesso agente, sugli umani.
In UK il 95% dell'uso di primati è legato ai parametri legislativi, primariamente per fini tossicologici e salute farmaceutica”.
[…] “Nel 1981 i tossicologi Gerhard Zbinden e Marilena Flury-Roversi compararono i valori di dosi letali provenienti dai tests tossicologici sugli animali con i casi di avvelenamento accidentale umano e conclusero che il metodo LD50 ha davvero poco valore”.
[…] “Gli scimpanzé sono essenzialmente immuni all'AIDS, epatite B, e alla comune malaria, tre malattie che uccidono milioni di persone ogni anno.”
recepiscono dosi terapeutiche, di farmaci o di elementi chimici, in modo minore o maggiore di altri, basandoci sul loro profilo genetico, tramite la moderna concezione di medicina personalizzata. Ci troviamo di fronte a un paradosso nel quale un gruppo di scienziati attentamente registrano il comportamento specifico di un gene umano in risposta a un componente chimico, mentre un altro gruppo in un diverso laboratorio costringe una scimmia a una maschera d'ossigeno e in seguito alla morte, per studiare la sorte dello stesso agente, sugli umani.
In UK il 95% dell'uso di primati è legato ai parametri legislativi, primariamente per fini tossicologici e salute farmaceutica”.
[…] “Nel 1981 i tossicologi Gerhard Zbinden e Marilena Flury-Roversi compararono i valori di dosi letali provenienti dai tests tossicologici sugli animali con i casi di avvelenamento accidentale umano e conclusero che il metodo LD50 ha davvero poco valore”.
[…] “Gli scimpanzé sono essenzialmente immuni all'AIDS, epatite B, e alla comune malaria, tre malattie che uccidono milioni di persone ogni anno.”
Comparazione
di alcuni tests LD50 su ratto e topo con le dosi letali degli
stessi agenti chimici per l'essere umano
Elementi
Ratti Topi
Essere
umano
chimici con dose con dose dose letale
LD50 LD50 mg/kg
mg/kg mg/kg
chimici con dose con dose dose letale
LD50 LD50 mg/kg
mg/kg mg/kg
Paracetamiolo
2404
338
271.4
acido
acetilsalicilico
200
232
385.7
Diazepam
352
45
71.4
Digoxin
28
18
0.1
Metanolo
5619
7289
1569
Etanolo
7057
3448
4712.2
Malathion
290
190
742.8
Nicotina
50
3
0.7
Warfarin
2
3
107.1
Lindane
76
44
242.9
Cloroformio
908
36
999.8
Solfato
di Atropina
585
456
1.7
Potassio
cloride
2598
1499
285.5
Honess
et al, 2004:
“Il trasporto dei macaco verso gli Stati Uniti ha
una durata molto lunga, spesso arriva a 58 ore e spesso gli animali
muoiono durante o dopo il viaggio. (Honess et al, 2004)
Inoltre essi vengono poi rinchiusi singolarmente in gabbie ristrette e anguste, questi primati sono animali molto socievoli e vivono in branco, per la loro natura questa condizione crea forte disagio.
Inoltre essi vengono poi rinchiusi singolarmente in gabbie ristrette e anguste, questi primati sono animali molto socievoli e vivono in branco, per la loro natura questa condizione crea forte disagio.
Puente
et al.,2006:
“Riguardo
i roditori e i primati, essi così vicino a noi zoologicamente,
esibiscono elementi marcatamente differenti dai nostri in termini di
metabolismo” Caldwell, 1992, p.106
“I 20 geni implicati nei tumori umani sono notevolmente differenti negli scimpanzé”
“I 20 geni implicati nei tumori umani sono notevolmente differenti negli scimpanzé”
YAsuhiro
et al., 2009:
“Gli
animali catturati in Vietnam possono rispondere in modo differente ai
test tossicologici di quelli prelevati nelle
Filippine.”
Dott.
André Menache,“Test cosmetici: un inganno a livello
pubblico?”:
“La
CE nel 1992 ha istituito il Centro Europeo per la Validazione dei
Metodi Alternativi che fin dalla sua fondazione è stato assalito da
un sottofinanziamento cronico e da carenza di personale. Ad oggi ha
validato circa 30 test alternativi, la maggior parte dei quali si
basa tuttora su animali vivi o prodotti animali.”
[…]“In base all'Analisi d'Impatto Approfondita della CE, i benefici del REACH per la salute pubblica ammonteranno intorno a 50 miliardi di euro nell'arco di 30 anni.
[…] “Il documento della NRC ( Tossicologia del XXI secolo, una visione e una strategia) fonde biologia umana e screening applicato a grandi numeri. Uno degli elementi chiave di questa strategia è l'impiego della tossicogenomica unitamente a cellule primarie di origine umana o linee cellulari umane.”
[…] “E' indispensabile non equiparare o confondere il concetto scientifico predizione con quello di analisi retrospettiva. Il campo della tossicologia è stato fin troppo spesso, vittima di questa confusione.”
[…] “1. è inaccettabile causare sofferenze agli animali in nome della vanità umana 2. i test sugli animali appartengono al XIX secolo 3. sono inaffidabili e irrilevanti per la salute umana 4. sono già disponibili metodi scientifici moderni
5.in base alla strategia di test per livelli e all’approccio del peso dell’evidenza, l’uso di dati sull’uomo avrà sempre più rilevanza dei dati sugli animali Non vi è carenza di finanziamenti e innovazione scientifica. Il solo ostacolo al progresso è il volere politico.”
[…]“In base all'Analisi d'Impatto Approfondita della CE, i benefici del REACH per la salute pubblica ammonteranno intorno a 50 miliardi di euro nell'arco di 30 anni.
[…] “Il documento della NRC ( Tossicologia del XXI secolo, una visione e una strategia) fonde biologia umana e screening applicato a grandi numeri. Uno degli elementi chiave di questa strategia è l'impiego della tossicogenomica unitamente a cellule primarie di origine umana o linee cellulari umane.”
[…] “E' indispensabile non equiparare o confondere il concetto scientifico predizione con quello di analisi retrospettiva. Il campo della tossicologia è stato fin troppo spesso, vittima di questa confusione.”
[…] “1. è inaccettabile causare sofferenze agli animali in nome della vanità umana 2. i test sugli animali appartengono al XIX secolo 3. sono inaffidabili e irrilevanti per la salute umana 4. sono già disponibili metodi scientifici moderni
5.in base alla strategia di test per livelli e all’approccio del peso dell’evidenza, l’uso di dati sull’uomo avrà sempre più rilevanza dei dati sugli animali Non vi è carenza di finanziamenti e innovazione scientifica. Il solo ostacolo al progresso è il volere politico.”
Dott.
André Menache, “Sostituzione dei primati nelle ricerche
neurologiche” 2010:
“Molti
ricercatori nel campo della neurologia non usano animali nei loro
esperimenti, la società ha lasciato la decisione nelle mani del
singolo scienziato, questa è la differenza riguardo i tests sui
farmaci, dove la legge crea difficoltà nel vietare l'uso di
animali.”
[…]“La maggior parte delle persone che pagano le tasse non sa che i loro soldi sovvenzionano gli scienziati che conducono esperimenti invasivi sul cervello delle scimmie. Realisticamente le chance che che ci possano essere reali benefici per l'uomo da questi studi sono davvero remote.”
[…]“Su circa 25000 articoli scientifici su questo argomento il 2% contiene un'applicazione potenziale sull'uomo e solo lo 0,004% possiede uno sviluppo utile per l'uso di certi medicinali.”
[…] “Il cervello dei mammiferi marini è progettata per la vita marina, caratterizzato da un sistema sonar potente per la navigazione e la comunicazione. Il cervello delle scimmie non è una versione in scala ridotta di quello umano, piuttosto ogni cervello di primate è il risultato unico di una evoluzione della biologia, modellato per milioni di anni da influenze naturali, sociali e genetiche.”
[…]“Il cervello lavora nello stesso modo di un'orchestra dove i neuroni sono i musicisti. Utilizzare il cervello delle scimmie per capire quello umano è come suonare Tchaikovsky con il bongo.”
[…]“-Gli esseri umani hanno un'area di processo visuale che non esiste nelle scimmie. -Le fasi di sviluppo del cervello sono diverse: 136 giorni per la scimmia, 470 per l'essere umano. -La corteccia dell'uomo è 10 volte la superficie di quella della scimmia. -Il numero di sinapsi dei neuroni umani è tra i 7000 e 10000, nella scimmia rhesus tra i 2000 e i 6000. -I 91 geni coinvolti nei meccanismi neurali differiscono tra i due. -Le aree visuali differiscono per grandezza. -Mentre ci sono alcune aree visuali nella scimmia correlate a quelle umane, molte non lo sono.”
[…] “Non è affatto singolare per i ricercatori condurre esperimenti simili con piccole variazioni e nessuna applicazione clinica.”
[…]“La maggior parte delle persone che pagano le tasse non sa che i loro soldi sovvenzionano gli scienziati che conducono esperimenti invasivi sul cervello delle scimmie. Realisticamente le chance che che ci possano essere reali benefici per l'uomo da questi studi sono davvero remote.”
[…]“Su circa 25000 articoli scientifici su questo argomento il 2% contiene un'applicazione potenziale sull'uomo e solo lo 0,004% possiede uno sviluppo utile per l'uso di certi medicinali.”
[…] “Il cervello dei mammiferi marini è progettata per la vita marina, caratterizzato da un sistema sonar potente per la navigazione e la comunicazione. Il cervello delle scimmie non è una versione in scala ridotta di quello umano, piuttosto ogni cervello di primate è il risultato unico di una evoluzione della biologia, modellato per milioni di anni da influenze naturali, sociali e genetiche.”
[…]“Il cervello lavora nello stesso modo di un'orchestra dove i neuroni sono i musicisti. Utilizzare il cervello delle scimmie per capire quello umano è come suonare Tchaikovsky con il bongo.”
[…]“-Gli esseri umani hanno un'area di processo visuale che non esiste nelle scimmie. -Le fasi di sviluppo del cervello sono diverse: 136 giorni per la scimmia, 470 per l'essere umano. -La corteccia dell'uomo è 10 volte la superficie di quella della scimmia. -Il numero di sinapsi dei neuroni umani è tra i 7000 e 10000, nella scimmia rhesus tra i 2000 e i 6000. -I 91 geni coinvolti nei meccanismi neurali differiscono tra i due. -Le aree visuali differiscono per grandezza. -Mentre ci sono alcune aree visuali nella scimmia correlate a quelle umane, molte non lo sono.”
[…] “Non è affatto singolare per i ricercatori condurre esperimenti simili con piccole variazioni e nessuna applicazione clinica.”
Dal
VII Congreeso mondiale sui metodi alternativi ed uso degli animali
nelle scienze biomediche 3/09/ 2009a cui hanno partecipato dr. Thomas
Hartung Direttore dell' ECVAM , dr.Herman Koeter direttore
scientifico dell'EFSA:
“L’attuale
conoscenza del genoma, sia umano che di molte specie animali, ha
prodotto un progresso scientifico di tale portata nelle aree
della mappatura e dell’espressione geniche (genomica) da rendere
possibile, nel prossimo futuro, la valutazione dei rischi e dei danni
provocati dalle sostanze chimiche e microbiologiche con
l’applicazione di questi nuovi strumenti, affiancati dalle attuali
tecnologie informatiche (che mettono in collegamento e analizzano
enormi quantità di dati) e dai sofisticati sistemi di
sperimentazione in vitro di seconda generazione (che studiano i
processi metabolici sub-cellulari). Il tutto senza ricorrere agli
animali da laboratorio.
Dott.
Robert Matthews, “Quando gli animali falliscono il test”,
2008:
“La
compagnia farmaceutica tedesca nel 1957 lanciò un rimedio contro la
nausea e l'insonnia per le donne in maternità, fu venduta in 40
Paesi diversi, la talidomide, nel 1960, 10000 bambini nati dalle
madri che avevano usato la medicina,nacquero con malformazioni
notevoli. I test usati per il medicinale sono stati gli stessi di
quelli usati ora, la doppia prova su due specie animali
diverse”
[…]“I test sugli animali falliscono in due modi: Il primo motivo è che non recepiscono alcuni elementi chimici che danneggiano gli esseri umani perché non risultano sugli animali, il secondo è che altri danneggiano gli animali e potrebbero essere positivi per l'uomo.”
[…]“I test sugli animali falliscono in due modi: Il primo motivo è che non recepiscono alcuni elementi chimici che danneggiano gli esseri umani perché non risultano sugli animali, il secondo è che altri danneggiano gli animali e potrebbero essere positivi per l'uomo.”
Prof.
J.Rifkin, “Una vita senza veleni”, L'Espresso:
“Negli
ultimi anni, gli scienziati hanno espresso con sempre più vigore i
loro dubbi su di un metodo che, per valutare gli eventuali danni che
una sostanza reca agli esseri umani, ritiene utile iniettare massicce
dosi di tale sostanza nel corpo di animali da laboratorio. Mentre gli
esseri umani, nel normale corso di una vita, sono esposti a ben più
basse concentrazioni di quegli stessi agenti chimici.”[…] “Le
prove di tossicità eseguite sugli animali sono da considerarsi
scienza di cattiva qualità.” […] “Si stima che, nell'ambito
del programma Reach, circa 50 milioni di animali saranno soggetti a
sperimentazione, saranno destinati quindi a morire o a sopportare
dolori atroci. Per il programma Reach sarebbe irragionevole basarsi
su una sperimentazione animale inefficace e draconiana, i cui
risultati sono, secondo il Rapporto della National Academy of
Sciences, opinabili, costosi, inefficienti e non all'altezza del
compito.”
Dott.
Fulco Pratesi, “Mai fidarsi del topolino”, L'Espresso :
“Il
British Medical Journal (n. 328,28/2/04) sostiene che le prove
sull'uomo si avviano ormai molto spesso senza attendere l'esito dei
test su animali, eseguiti solo per obbligo di legge.”[…] “I
test su animali permettono, con una scelta accurata della specie da
usare, di fornire la risposta più adatta alle esigenze di
mercato.”[…] “Il sistema più efficace per essere avvelenati
dai funghi è, secondo gli esperti, quello di farli assaggiare al
cane o al gatto di casa. Questo perché sostanze velenose per l'uomo
sono del tutto innocue per altri animali.
Tant'è vero che la mortifera Amanita phalloides è mangiata impunemente da gatti e conigli, così come la cicuta, che portò a morte Socrate, è gradita dalle allodole (vi sono casi di cacciatori avvelenati per avere mangiato allodole che se ne erano cibate) e l'arsenico non danneggia le pecore.”[…]“Ricordiamo il recente caso del Tgn 1412, che, testato su sei giovani “volontari dopo l'esito positivo delle prove dei test su animali , li ha spediti direttamente in camera di rianimazione.” […] “La tossicogenomica avrebbe il grande vantaggio, come sostengono i biologi capitanati da Claude Reiss, tossicologo molecolare e direttore di ricerca emerito del CNRS di Parigi, non solo di garantire risultati altamente predittivi per l'uomo, ma anche di essere notevolmente meno costosa, straordinariamente più rapida, e di non richiedere l'uso di animali.”
Tant'è vero che la mortifera Amanita phalloides è mangiata impunemente da gatti e conigli, così come la cicuta, che portò a morte Socrate, è gradita dalle allodole (vi sono casi di cacciatori avvelenati per avere mangiato allodole che se ne erano cibate) e l'arsenico non danneggia le pecore.”[…]“Ricordiamo il recente caso del Tgn 1412, che, testato su sei giovani “volontari dopo l'esito positivo delle prove dei test su animali , li ha spediti direttamente in camera di rianimazione.” […] “La tossicogenomica avrebbe il grande vantaggio, come sostengono i biologi capitanati da Claude Reiss, tossicologo molecolare e direttore di ricerca emerito del CNRS di Parigi, non solo di garantire risultati altamente predittivi per l'uomo, ma anche di essere notevolmente meno costosa, straordinariamente più rapida, e di non richiedere l'uso di animali.”
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