lunedì 27 gennaio 2014

L'OMS GIOCA AL DOTTORE CON I BEBE'

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha redatto delle linee guida per l’educazione sessuale e ora i paesi si stanno adeguando.
Se la pianta piccola cresce storta, l'albero non sarà mai dritto. Pare però che ci sia qualcuno che abbia tutto l’interesse affinché la pianticella cresca storta e così rimanga in futuro.


Mi riferisco al documento “Standards for Sexuality Education in Europe” elaborato nel 2010 da 19 esperti – 16 donne e 3 uomini – e poi firmato dal Centro Federale per l’Educazione alla Salute, un organismo del governo tedesco, e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sezione europea (Oms). Si tratta di alcune linee guida utili ai “politici, alle autorità educative e sanitarie e agli specialisti” del settore per impartire, come Europa comanda, l’educazione sessuale ai minori di 53 paesi dell’area europea e zone limitrofe. Il Centro Federale tedesco, vero cervello di tutta l’operazione, si occupa di cooperazione internazionale ed è membro di EuroHealtNet una rete no profit di enti pubblici e privati europei che operano all’interno del mondo della sanità.

Si chiama Standard di Educazione Sessuale in Europa ed è una guida per i governi, sviluppata dall’ufficio europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in collaborazione con l’agenzia governativa tedesca per l’Educazione Sanitaria.

Secondo il rapporto dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’educazione sessuale inizia a 0 anni e passa attraverso la masturbazione come scoperta del piacere (0 anni) e come vero e proprio autoerotismo (tra i 6 e 9 anni), le esperienze e le informazioni riguardo il genere (il bambino deve capire se si sente maschio o femmina e tutto il processo dell’OMS serve a questo), fino alle informazioni (all’età di 12 anni) su come avere rapporti e come evitare gravidanze indesiderate o richiedere l’aborto (anni del ragazzo: 12-15).
Il documento ha iniziato a essere diffuso presso i ministeri dell’Istruzione e della Salute d’Europa, ed è indistinguibile da un manuale di corruzione dei minori, ispirato però dai dogmi dell’ideologia di genere.

Si legge a pag. 13: “Nel presente documento si è scelto intenzionalmente di sostenere un approccio in cui l’educazione sessuale abbia inizio fin dalla nascita. A partire dalla nascita i neonati ap­prendono il valore e il piacere del contatto fisico, del calore umano e dell’intimità. Ben presto imparano cosa è “pulito” e cosa è “sporco” e in seguito imparano la differenza tra maschi e femmine e tra persone amiche e sconosciuti. L’es­senza del discorso è che a partire dalla nascita i genitori in particolare mandano ai bambini messaggi inerenti il corpo e l’intimità. Detto in altri termini, stanno facendo educazio­ne sessuale.” 

Corso di masturbazione e sesso per i bambini: il vademecum dell’OMS

Delle specifiche competenze che la guida consiglia di trasmettere ai bambini dai 0 ai 16 anni, questi sono alcuni esempi citati testualmente nel documento:
-Da 0 a 4 anni, l’OMS prescrive l’apprendimento del “godimento e piacere quando giochiamo con il nostro corpo: la masturbazione della prima infanzia”.
-Da 0 a 4 anni è l’ età ideale per “la scoperta del corpo e dei genitali”.
-A 4 anni, l’OMS afferma che i nostri figli sono in grado di “esprimere i bisogni, i desideri e i limiti, ad esempio nel gioco del dottore”.
-Da 4 a 6 anni i nostri figli hanno bisogno di sapere che la storia della cicogna come uccello-madre è un mito.
-Da 4 a 6 anni è l’età ideale, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, per “parlare di questioni sessuali”, esplorare “le relazioni omosessuali” e “consolidare l’identità di genere”.
-Tra i 6 e i 9 anni, gli esperti dell’OMS affermano che i nostri figli sono pronti a conoscere e difendere i “diritti sessuali di bambini e bambine”.
-Da 9 a 12 anni, e fino a 15, devono conoscere il problema della maternità imprevista. Lo dicono con una parafrasi: “l’impatto della maternità e della gravidanza tra gli adolescenti (cioè la crescita dei figli, la pianificazione familiare, i progetti di studio o di vita, la contraccezione , il processo decisionale e la cura nel caso di gravidanze indesiderate”. Da notare il giro che fa l’OMS per dire che prima dei 15 anni, i nostri figli sono pronti per essere clienti dell’industria dell’aborto.
-Da 9 a 15 , è bene che ricevano informazioni su dove trovare un contraccettivo e dove ottenere un aborto .
-Tra 9 e 15 anni è inoltre un’età chiave, secondo l’OMS, per insegnare che la religione cristiana rappresenta un ostacolo per il piacere e il godimento del proprio corpo: “Influenza di età, sesso, religione e cultura” nell’educazione affettiva e sessuale .
-A 15 anni è il momento di “aprirsi agli altri (dichiarare l’omosessualità , la bisessualità e altre opzioni)”
-15 anni è anche l’età per venire a conoscenza, inoltre, del “sesso commerciale (prostituzione , ma anche sesso in cambio di piccoli regali, pranzi/notti fuori o piccole somme di denaro), pornografia, dipendenza dal sesso”.
I contenuti specifici della guida Standard di Educazione Sessuale in Europa, sviluppata dall’OMS, sono tanto eloquenti quanto i princìpi:

-Il principio per il quale i genitori sono una “fonte informale” di educazione, rispetto allo Stato come “fonte formale”, “scientifica” e veritativa.
-Il principio per cui l’educazione affettiva e sessuale dei bambini dev’essere pianificata in funzione di una “sensibilità di genere”. Cioè che la natura, i fatti, i dati, la responsabilità dei genitori… tutto debba sottomettersi ai dogmi della “sensibilità di genere”.
-Il principio per cui l’educazione sessuale e affettiva “inizia alla nascita”.
-Il principio secondo il quale l’educazione sessuale e affettiva “deve avere un approccio olistico”. Tutto è sesso, per l’OMS.
-Il principio per cui l’educazione sessuale e affettiva è funzionale al “rafforzamento dell’individuo e della comunità”. Tutto è politico, per l’OMS.
-Il principio per il quale gli insegnamenti dell’OMS sono “scientifici” e “neutrali” mentre quelli dei genitori vanno presi con le pinze.

La guida consiste di 83 pagine e le parole “amore” e “responsabilità” non appaiono o, quando ci sono, il loro peso e significato sono del tutto irrilevanti. Non affrontano mai l’argomento.
In compenso, la Guida parla costantemente di “piacere”, “benessere personale” e “istinti”.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia delle Nazioni Unite.
Attraverso la guida Standard di Educazione Sessuale in Europa, l’organizzazione cerca di definire principi e contenuti di base che gli Stati devono sviluppare per educare i bambini europei alla sessualità e all’affettività, secondo i pregiudizi e i precetti dell’ideologia di genere.

Si tratta di un documento di enorme influenza, diretto ai Ministri della Salute e dell’Istruzione in Europa, un documento che ignora i genitori come responsabili per l’educazione dei propri figli.

Qualcuno aveva già previsto tutto questo nel 1930, si chiamava Aldous Axley e il suo romanzo distopico profetico "The Brave New World" sembra realizzarsi. In quella società senza famiglia, il sessualismo sfrenato imposto a tutti fin dalla prima infanzia andava di pari passo con la procreazione e "produzione" in serie degli esseri umani da parte del Governo mondiale, a cui gli esseri umani appartenevano. Non è una bella prospettiva, ma sempre più possibile, anche se la faranno assimilare lentamente, come un progresso positivo e necessario.

“Mamma all’asilo ci hanno insegnato a toccarci”.
Una frase scioccante, che mai vorremmo sentir uscire dalla bocca di un bimbo di quattro o cinque anni. Eppure, questa frase potrebbe ben presto essere pronunciata. Infatti, in Svizzera il Canton Basilea e alcuni comuni di Appenzello e San Gallo hanno deciso di introdurre nel proprio programma scolastico delle lezioni obbligatorie di educazione sessuale fin dalla scuola dell’infanzia.  L’esperimento nel 2014 tali potrebbe estendersi alla Svizzera tedesca, a quella francofona e al Canton Ticino, a due passi da casa nostra.
L’iniziativa è dell’Ufficio federale della sanità pubblica in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione.
Sul sito dedicato da questo Ufficio all’educazione sessuale (amorix.ch) alla voce “Educazione”, si chiarisce  che per l’infanzia “l’educazione sessuale dovrebbe essere parte integrante dell’educazione primaria, poiché i bambini sono esseri sessuali dalla nascita con bisogni, desideri, atti sessuali e le esperienze che ne derivano”.
L’espressione “esseri sessuali” rimanda al mondo animale e, intesi come animali, i bambini non possono che vivere di bisogni e impulsi da soddisfare.
Poi si forniscono indicazioni pratiche in merito all’educazione sessuale dei bambini in età infantile, simili a quelli citati poc’anzi.

Naturalmente in questo progettino horror sull’educazione sessuale manco l’ombra di un accenno agli aspetti morali e a temi quali la donazione di sé, il valore della procreazione, la castità e l’affettività.
La presunta “visione olistica” è stata ridotta a miopia empirica perché gli elementi fisiologici della sessualità la fanno da padroni. Più che sessualità pare mera genitalità.

Uno degli strumenti di questa campagna “educativa” per l’infanzia è il Sex box. Non si tratta di qualche gadget acquistabile in un sexy shop, bensì di un kit “formativo” destinato alle maestre di asilo di alcune zone della Svizzera per svolgere lezioni obbligatorie di educazione sessuale a detrimento dei bambini in età prescolare.
In esso troviamo una serie di mezzi per meglio illustrare i concetti ai bambini: video ai limiti della pornografia, libri con immagini molto esplicite, oggetti quali peni di legno e in gomma piuma, vagine di pelouche, poi manuali dove si spiega che i bambini devono essere incoraggiati a toccarsi, a giocare nello scoprire l’uno il corpo dell’altra.
Come “sussidiario” viene anche usato il libro “Lisa und Jan” che sotto forma di vignette e fumetti contiene frasi e immagini a dir poco esplicite: c’è una bambina che si masturba mentre un’altra l’osserva e la imita; un bambino masturba un altro; un terzo che si tocca sotto le lenzuola mentre con una torcia elettrica illumina le parti intime; una donna che infila un preservativo ad un uomo; una bambina in piedi che si solleva l’abitino e mostra il sesso ad un suo compagno lì inginocchiato davanti a lei  e un’altra che si fa la doccia e indirizza il getto d’acqua verso il pube; due bambini che si abbracciano nudi e un altro che spia dalla finestra i genitori mentre hanno un rapporto sessuale; una donna che partorisce, il tutto disegnato in modo assai realistico.
Da notare: in tutte queste immagini gli organi sessuali sono sempre ben visibili e nulla è lasciato all’immaginazione del piccolo lettore. C’è poco da dire: è solo pedopornografia di Stato. Pura macelleria sessuale da far ingoiare ai bambini come se fosse un omogeneizzato. Né più né meno (…)
La Fondazione svizzera per la protezione dell’infanzia, autrice tra l’altro di un opuscolo per bambini da zero a sei anni in cui si invita a scoprire il gioco del dottore, all’autoerotismo e alla scoperta reciproca di ogni parte del corpo, considera questo libro adatto già per bambini di cinque anni!

Clicca qui per vedere un esempio di sex boxhttp://www.ticinolibero.ch/?attachment_id=85349


Questo progetto di educazione sessuale elvetica si muove sempre lungo le direttrici disegnate dal documento della sezione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dal titolo “Standards for Sexuality Education in Europe”.
Le lezioni di educazione sessuale introdotte dai cantoni di Basilea, Appenzello e San Gallo sono naturalmente obbligatorie: non vi è purtroppo alcuna possibilità per un genitore di dispensare il proprio figlio da questa “materia”. Questa brutta abitudine di delegare allo stato l’educazione di un figlio equivale a togliere ad un genitore la possibilità di discutere con lui di un determinato tipo di tematiche certamente importanti, ma che non vanno trattate già a quattro anni! Tematiche poi che sicuramente sono affrontate meglio e con più tranquillità in seno alla famiglia che non in una fredda aula scolastica, tra risatine dei bambini più scafati e imbarazzi dei più timidi.

Molti genitori naturalmente sono insorti dato che le lezioni sono obbligatorie. Da che mondo è mondo, in classe Religione è materia facoltativa, la pornografia invece no.
E’ partita anche una petizione popolare che ha raccolto sino ad oggi 92mila firme che verranno presentate alla Conferenza dei direttori cantonali dell’educazione.

Una volta ai bambini si leggevano le favole con principi azzurri, principesse e orchiOggi i principi e le principesse sono rimaste nelle fiabe, mentre gli orchi sono usciti dai libri e vivono in mezzo ai nostri figli.

Non vogliamo qui passare per moralisti; semplicemente riteniamo che vi sia un’età per ogni cosa. La prima e la seconda infanzia sono fatte per il gioco e il divertimento, per le storielle sulle api e i fiori, sui bambini nati sotto i cavoli o portati dalle cicogne. Se è vero che il mondo degli adulti è bombardato da stimoli sessuali in TV, sui giornali, al cinema o sui cartelloni pubblicitari, bisogna però avere ancora il coraggio di indignarsi e di porre un freno alla sessualizzazione precoce di un’età spensierata quale è l’infanzia.

 

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APPROFONDIMENTI:

 

Educazione sessuale svizzera: l'orco in classe

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-educazione-sessuale-svizzera-lorco-in-classe-7799.htm


L’OMS gioca al dottore con i bebè

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The cancer

di admin P.M.

lunedi 27 gennaio 2014

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