mercoledì 29 gennaio 2014

MILITARE MORTO PER UN CANCRO CAUSATO DAI VACCINI. CONDANNATO IL MINISTERO

Vaccini killer, ministero della Salute condannato a indennizzare la famiglia del militare morto
Dopo 10 anni di battaglie giudiziarie, la famiglia di Francesco Finessi, alpino di 22 anni di Codigoro morto nel 2002 per un linfoma non Hodgkin, ha ottenuto una sentenza storica contro il ministero della Salute: il giudiceAlessandra De Curtis del tribunale di Ferrara ha riconosciuto, per la prima volta in Italia, un nesso di causalità tra il tumore e i vaccini fatti nel tempo durante il servizio militare di leva, somministrati macroscopicamente in modo sbagliato dai medici. Il ministero della Salute è stato infatti condannato stamane a indennizzare la famiglia.

"Ora questa sentenza storica - spiega l'avvocato Francesco Ferruli che ha assistito la famiglia assieme al collega Antonio Boldrini - potrà essere applicata a tanti altri casi analoghi. È un segnale di giustizia e sancisce un principio: non a caso ho appena parlato con altri militari che forti di questo pronunciamento, inoltreranno le proprie richieste".

Raggiante la mamma, Santa Passaniti: "Tutti i nostri sforzi sono stati ripagati da questa sentenza che ha riconosciuto i danni da vaccino, come abbiamo sempre sostenuto: ora la nostra causa potrà aiutare tanti altri, visto che sono stati più di 3000 i militari morti e malati che non hanno mai messo un piede all'estero in missioni militari (dunque non soggetti a radiazioni di armamenti con uranio impoverito, ndr). I soldi? A noi, me, mio marito e mio figlio, non interessa il lato economico, in 10 anni abbiamo speso molto di più per cause, perizie, viaggi e ricerche di ciò che verrà risarcito".

A novembre il processo penale per il caso Finessi si era concluso davanti al tribunale di Belluno con la condanna a tre anni di Nicola Marchetti, ufficiale medico del 16/o reggimento Alpini di stanza alla caserma Salsa, per falso ideologico e falso materiale commessi da pubblico ufficiale in atti pubblici, per alcune visite mai effettuate sui soldati a lui affidati. In particolare, l'indagine metteva in relazione le mancate visite e un vaccino anti-tifo somministrato due volte a Finessi.

Ma cosa c’entrano le vaccinazioni con il tumore? C’entrano. E la portata rivoluzionaria della sentenza è tutta là: i giudici hanno riconosciuto che il soldato Tinessi era sano e forte e che ad azzerargli il sistema immunitario e quindi a esporlo al linfoma, sarebbero state tutte quelle vaccinazioni troppo ravvicinate.
Spiega Repubblica che al tema delle vaccinazioni ha dedicato diversi speciali:
Durante il servizio militare, Francesco Finessi fu sottoposto a vaccini numerosi e troppo serrati, come testimoniato sia dal libretto vaccinale che dalle relazioni di diversi esperti. Come lui molti altri. La sentenza, emessa dal giudice Alessandra De Curtis di Ferrara crea un precedente atteso da tanti: migliaia, secondo le associazioni di familiari, ma sui numeri non è mai stata fatta chiarezza dai ministeri di Salute e Difesa che finora non avevano mai riconosciuto neanche il nesso. 

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The Cancer
di admin L.T.
mercoledì 29 gennaio 2014 

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