venerdì 31 gennaio 2014

VACCINI E CONFLITTI DI INTERESSE

Hanno tutto: potere, contatti, quattrini, mezzi d’informazione. Tranne che ragione.

Da anni genitori, medici indipendenti e associazioni per la libertà delle vaccinazioni chiedono che siano effettuati studi sull’efficacia delle vaccinazioni. Che questi studi siano indipendenti, cioè progettati, diretti e svolti da persone che non hanno conflitti di interessi con l’industria farmaceutica. Che emergano finalmente le prove sulla sicurezza di questi farmaci, sull’assenza delle reazioni avverse, sull’inconsistenza degli effetti collaterali.
Che sia fornita informazione alle famiglie sui rischi delle reazioni avverse e sulla legislazione vigente in caso di danno vaccinale (Legge 210/92).

Se prendiamo ad esempio una delle vaccinazioni effettuate di routine nel nostro paese, la vaccinazione antiepatite B, sappiamo che è obbligatoria in Italia dal 1991.
Qualcuno non sa però… che questa decisione fu assunta da personaggi come Duilio Poggiolini (Direttore generale del Ministero della Sanità dal 1973 al 1993) eFrancesco De Lorenzo (ministro della sanità negli anni novanta condivideva il ministero con Duilio Poggiolini), protagonisti (condannati in Cassazione) di episodi di tangenti e mazzette.
Il 27 maggio 1991, con la legge 165 si istituisce l’obbligo dell’antiepatite B, legge voluta dall’allora Ministro della sanità Francesco De Lorenzo, coinvolto nello scandalo di Tangentopoli: in quanto Ministro della Sanità ottenne, nell'ambito delle indagini su tangenti, una condanna definitiva a 5 anni, 4 mesi e 10 giorni di reclusione con l'accusa di associazione per delinquere e corruzione finalizzata al finanziamento illecito ai partiti.
Suo degno compare in questa iniziativa fu il dott. Duilio Poggiolini, direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del Ministero della Sanità di Francesco De Lorenzo, coinvolto nell' inchiesta Mani Pulite sullo scandalo di Tangentopoli, membro della loggia massonica P2. Implicato nello scandalo per le infezioni HIV ed epatite C dovute a trasfusioni da sangue infetto sempre nello stesso periodo.
Poggiolini era il direttore generale del Ministero il suo ruolo di burocrate aveva una rilevanza enorme per i mercanti di farmaci. Era lui infatti che doveva controllare sulla qualità dei prodotti farmaceutici, in particolar modo per dei prodotti specifici come i farmaci per gli emofiliaci, così come per le trasfusioni che avvenivano negli ospedali italiani tra gli anni settanta e novanta.Poggiolini intascava le tangenti, ma dall’altro lato qualcuno le pagava e faceva diventare “pulite” le sacche di sangue infetto, ovvero senza aver fatto lo screening per l’epatite C e l’Hiv ! 
Cinque tonnellate senza controlli. Sangue scaduto da anni e già contaminato dal virus dell’epatite. La maggior parte delle partite di sangue acquistate dal Ministero tramite le aziende che “ungevano” venivano dall’estero e non erano mai state testate. Il meccanismo di importazione internazionale di sangue infetto in Italia veniva “ripulito” dalle finte carte di Poggiolini e dato buono come farmaco in ospedali ed agli emofiliaci. Poco importava che a morire fossero pazienti che credevano di assumere un prodotto per la cura della propria salute e non per la loro ulteriore contaminazione da altri virus... Molte di quelle persone sono morte.Il Ministro De Lorenzo fu perseguito con procedimento penale per avere percepito nell’occasione dalla casa farmaceutica produttrice del vaccino, SmithKline Beecham (oggi Glaxo SmithKline) una “tangente” di 600.000.000 di lire, procedimento definito con patteggiamento da parte dell’imputato».

The cancer ne aveva ampiamente parlato qui:  I vampiri della sanità:

Addirittura con tanto di decreto il 20 novembre dell’anno 2000, l’allora ministro della sanità Umberto Veronesi, senza alcun tentennamento ha aggiornato il “Protocollo per l’esecuzione della vaccinazione contro l’epatite virale B.
Per anni milioni di bambini sono stati vaccinati e continuano ad esserlo nonostante tutto… con un vaccino di cui ancora non si conosce esattamente l’efficacia e la durata dell’immunizzazione, potenzialmente capace di causare reazioni avverse importanti quali “parestesia, paralisi (paralisi di Bell), neuropatie periferiche (poliradicoloneurite, paralisi facciale),neuriti (inclusa la sindrome di Guillain Barré, neurite ottica, mieliti incluse le mieliti trasverse), encefaliti, malattia demielinizzante del sistema nervoso centrale, esacerbazione della sclerosi multipla, sclerosi multipla, convulsioni, cefalea, capogiro, sincope” (dalla scheda tecnica del farmaco).

Basta poco per cancellare un crimine di Stato ancora in atto che attenta alla vita dei bambini, i più indifesi.

E il caso non è affatto isolato…

Quante vite sono state irreversibilmente danneggiate dai luminari di turno e dai politicanti da baraccone?
Una civiltà si misura dal grado di attenzione verso i più deboli. Vorremmo che i nostri ministri rispondessero a tre semplici domande: quanti sono i danneggiati da vaccino in Italia? Se la vaccinazione coatta non ha controindicazioni per quale ragione è stata varata la Legge 25 febbraio 1992, numero 210 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati)?
Infine, perché approvare il Decreto 12 dicembre 2003  (Nuovo modello di segnalazione di reazione avversa a farmaci e vaccini) se la procedura è regolare e non ci sono complicazioni sanitarie nella popolazione pediatrica come propagandato dal ministero della salute?

Per quale ragione la legge truffaldina numero 165 (obbligatorietà del vaccino anti epatite B), promulgata nel 1991 da Francesco Cossiga sotto il governo di Giulio Andreotti, su proposta del ministro della sanità Francesco De Lorenzo coinvolto nello scandalo di Tangentopoli, non è mai stata abrogata nonostante i suoi esiti devastanti?
Da allora sono passati ben 13 governi (Amato1, Ciampi, Berlusconi1, Dini, Prodi1, D’Alema1, D’Alema2, Amato2, Berlusconi2, Berlusconi3, Prodi2, Berlusconi4, Monti e ora Letta…) ma nessuno ha preso l’iniziativa, forse perché troppo indaffarati da sottovalutare un problema umano basilare.
In sede giudiziaria c’è stata una conferma passata in giudicato sulla corruzione di De Lorenzo & soci, al soldo della multinazionale di morte Glaxo Smith Kline che ha “sponsorizzato” l’introduzione illecita di questo dannoso vaccino. Eppure non si muove una foglia.

E’ la lotta di Davide contro Golia: lo strapotere delle aziende riesce a condizionare le politiche sanitarie delle Istituzioni pubbliche, piegandole ai loro interessi. Se è comprensibile la logica aziendale che intende promuovere un prodotto – e non importa se si tratta di un farmaco, di un vaccino che agisce sulla salute delle persone – non è accettabile che le Aziende Sanitarie diventino il mezzo per realizzare questo obiettivo.
La situazione odierna è eticamente, scientificamente ed economicamente indifendibile.


Testo tradotto in italiano dell’ articolo originale sul New York Times

VACCINI E CONFLITTI DI INTERESSE I Consulenti sui vaccini presso i CDC (Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) hanno spesso conflitti di interesse, dice un rapporto - Di GARDINER HARRIS - 17 dicembre 2009

WASHINGTON 17.12.2009 – I pubblici ufficiali hanno riferito giovedì che il nuovo rapporto ha riscontrato che i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) sono stati inefficienti nel vagliare gli esperti riguardo ai loro conflitti di interesse, quando li hanno ingaggiati per dare parere all’agenzia sulla sicurezza dei vaccini. Il rapporto dice che la maggior parte degli esperti che hanno partecipato al gruppo di valutazione dei vaccini contro l’influenza e il carcinoma della cervice nel 2007, avevano potenziali conflitti che non sono mai stati risolti. Per alcuni di loro sarebbe stato legalmente proibito valutare gli argomenti in discussione, ma lo hanno fatto lo stesso.
Nel rapporto che verrà pubblicato venerdì, Daniel R. Levinson, ispettore generale del Department of Health and Human Services, ha riscontrato che i centri non sono quasi mai stati in grado di assicurare che gli esperti compilassero adeguatamente i moduli per confermare che non erano pagati dalle compagnie con qualche interesse nelle loro decisioni. Il rapporto ha rilevato che il 64 per cento degli esperti aveva potenziali conflitti di interesse che non erano mai stati identificati o lasciati irrisolti dai centri.
Levinson ha riscontrato che il 30 per cento non aveva negli archivi dell’agenzia un modulo adeguato sui conflitti, il che avrebbe dovuto impedire completamente la loro partecipazione agli incontri. E il 3 per cento ha votato su argomenti per i quali il comitato etico aveva già proibito che esprimessero parere. L’ispettore generale ha raccomandato che i centri eseguano un controllo molto migliore. Il nuovo direttore generale dell’agenzia, il Dr. Thomas R. Frieden, si è detto d’accordo. Il Dr. Frieden ha dichiarato che “a partire dal periodo considerato in questa revisione, i CDC hanno rafforzato il procedimento per la dichiarazione dei conflitti di interesse, istituendo un metodo migliore modificando le responsabilità e la sorveglianza”.
Dato che negli ultimi anni numerosi farmaci sono stati ritirati dal mercato, sono cresciute le preoccupazioni che gli esperti possano raccomandare i prodotti medici – anche sapendo che non sono sicuri - in parte perché sono pagati dai produttori.
Come risultato, le agenzie governative, le società mediche e le riviste mediche sono diventate sempre più insistenti sul fatto che gli esperti dichiarino i potenziali conflitti di interesse. E mentre gli esperti insistono invariabilmente a dire di averlo fatto, i controlli riscontrano costantemente grandi lacune tra le dichiarazioni e le reali entrate per le consultazioni. Il Parlamento ha ristretto le norme sulle consulenze esterne, dopo che sono stati individuati simili conflitti tra i membri dei gruppi di valutazione della Food and Durg Administration (FDA). Ma è stata posta poca attenzione ai potenziali conflitti degli esperti dei CDC, anche se i comitati di questa agenzia hanno un’influenza significativa su quali vaccini vengono venduti negli USA, quali test vengono eseguiti per individuare un tumore e come vengono protetti i minatori di carbone. La maggior parte degli esperti identificati da Levinson aveva un lavoro o un finanziamento da parte di una compagnia o di altri soggetti che avevano interessi riguardo alle discussioni dei comitati e – dice il rapporto - un numero considerevole possedeva anche azioni di queste compagnie. La rappresentante dei Democratici del Connecticut Rosa DeLauro ha dichiarato di essere stata a lungo una sostenitrice dei CDC ed ha aggiunto: “Ecco perché sono così preoccupata per questo rapporto dell’ispettore generale che descrive serie violazioni etiche nei CDC.
Tutti i membri del comitato di valutazione che con le loro raccomandazioni indirizzano le decisioni federali, dovrebbero essere senza conflitti di interesse”.

Segnalato e tradotto da Luisella Grandori, Pediatra, Modena Fonte : Gardiner Harris - Advisers on vaccines often have conflict, report says New York Times December 17, 2009                                                                                                                                                                                    

Testo in lingua inglese dell’ articolo originale sul New York Times
Advisers on Vaccines Often Have Conflicts, Report Says - By GARDINER HARRIS - December 17, 2009

WASHINGTON 17.12.2009 –  A new report finds that the Centers for Disease Control and Prevention did a poor job of screening medical experts for financial conflicts when it hired them to advise the agency on vaccine safety, officials said Thursday.
Most of the experts who served on advisory panels in 2007 to evaluate vaccines for flu and cervical cancer had potential conflicts that were never resolved, the report said. Some were legally barred from considering theissues but did so anyway.
In the report, expected to be released Friday, Daniel R. Levinson, the inspector general of the Department of Health and Human Services, found that the centers failed nearly every time to ensure that the experts adequately filled out forms confirming they were not being paid by companies with an interest in their decisions.
The report found that 64 percent of the advisers had potential conflicts of interest that were never identified or were left unresolved by the centers. Thirteen percent failed to have an appropriate conflicts form on file at the agency at all, which should have barred their participation in the meetings entirely, Mr. Levinson found. And 3 percent voted on matters that ethics officers had already barred them from considering.
The inspector general recommended that the centers do a far better job of screening. In a reply, the agency’s new director, Dr. Thomas R. Frieden, agreed.
“Since the period covered in this review, C.D.C. has strengthened the financial disclosures and conflict-of interest process by instituting improved business processes and realigning responsibilities and oversight,” Dr. Frieden wrote.
As numerous medicines have been pulled from the market in recent yearsworries have grown that experts may be recommending medical products — even ones they know to be unsafe — in part because manufacturers are paying them.
As a result, government agencies, medical societies and medical journals have become increasingly insistent that experts disclose potential conflicts. And while the experts invariably insist that they have done so, government audits routinely find large gaps between these disclosures and the experts’ actual income from consulting.
Congress tightened the rules on outside consulting after similar conflicts were found among members of advisory panels to the Food and Drug Administration. But little attention has been paid to the potential conflicts of advisers to the C.D.C., even though that agency’s committees have significant influence over what vaccines are sold in the United States, what tests are performed to detect cancer and how coal miners are protected.
Most of the advisers identified by Mr. Levinson had either a job or a grant from a company or other entity whose interests were affected by the committees’ discussions, and a considerable number also owned stock in such companies, the report said.
Representative Rosa DeLauro, a Connecticut Democrat who said she had long been a supporter of the C.D.C., said: “That is why I am so concerned about this report issued by the inspector general exposing serious ethics violations within the C.D.C. All members of the federal advisory committees, whose recommendations direct federal policy, should be without conflict of interest.”

A version of this article appeared in print on December 18, 2009, on page A28 of the New York edition.

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Fonte:
Articolo originale tratto da : The New York Times
Advisers on Vaccines Often Have Conflicts, Report Says
By GARDINER HARRIS
Published: December 17, 2009
http://www.nytimes.com/2009/12/18/health/policy/18cdc.html?_r=1&scp=1&sq=vaccine%20expert s%20conflict%20of%20interest&st=cse

Traduzione italiana dell'articolo:
lettera di informazione numero 9 - marzo 2010 NOGRAZIEPAGOIO       
Tratto da: levaccinazioni.it

Vaccino anti-epatite B, Big Pharma e conflitti di interesse
di dr Eugenio Serravalle 10 gennaio 2014

(*) CDC è la grande agenzia statunitense deputata a studi epidemiologici e di controllo della salute, proviene e ne e’ ancora legata, dal sistema militare USA.
I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention, abbreviati in CDC), sono un importante organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d'America, con sede nella Contea di DeKalb (Georgia) che ha il compito di monitorare, prevenire e suggerire gli interventi più appropriati in caso di contagio diffuso ed epidemie.

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The cancer
Di admin P.M.
Venerdì 31 gennaio 2014

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